sabato 21 novembre 2015

UN'INTERVISTA SPECIALE (a cura dei ragazzi del laboratorio Bookreporter)

Il 6 novembre 2015 abbiamo intervistato una giornalista in attesa di ottenere il tesserino da pubblicista: Roberta Campagna.
Roberta ha incominciato il suo lavoro nel marzo del  2014.

Lei, quando era piccola sognava di diventare una biologa marina, era brava a scrivere ma non pensava di diventare giornalista. Attualmente sta studiando Lettere Moderne, per poi specializzarsi in giornalismo; infatti non è ancora il suo lavoro fisso ma presto lo diventerà.
Fa parte della redazione del “Sì o No Giornale dei Navigli”,  cioè un settimanale che viene distribuito gratuitamente nelle zone di Corsico, Buccinasco, San Donato, San Giuliano, Assago, Trezzano e Rozzano.

ECCO IL NOSTRO BOTTA E RISPOSTA CON ROBERTA!
Dove lavora?
Lavoro al giornale dei navigli, che si trova spesso in giro e inoltre è gratis.
Il giornale, essendo gratis, come fa a “sopravvivere”?
Il giornale ha molte pubblicità, e grazie a quelle resiste. Oggi tutti i giornali sopravvivono attraverso la pubblicità, infatti con l’avvento di internet e dei giornali online  i guadagni provenienti dalle vendite sono diminuiti tantissimo.
Che zona ricopre per il giornale?
Ricopro la zona di Assago, Gaggiano, Cesano Boscone e Buccinasco.
Ha mai assistito ad una vicenda che poi ha anche scritto?
Sì, mi è capitato.
È mai stata ad una conferenza stampa?
A noi giornalisti può capitare spesso di andarci.

Riguardo a che cosa scrive?
Scrivo articoli riguardanti la tutela delle donne e dei bambini, ma anche spettacoli ed eventi culturali, come concerti, mostre e presentazioni di libri.
Come bisogna comportarsi nell’ambito giornalistico?
Bisogna essere educati, ma decisi e sicuri di sé.
Qual è stata la sua intervista migliore?
Quella a Ivan Tresoldi, il famoso writer che ha scritto la frase “Chi getta semi al vento farà fiorire il cielo”.
Alcune volte perché i politici non rispondono?
Alcune volte non rispondono o perché hanno un impegno urgente o se non rispondono per varie volte può darsi che ci sia qualcosa sotto e perciò vengono segnalati.

Un consiglio per chi vuole intraprendere questa professione?

Per diventare giornalisti non è necessaria la laurea, ma è fondamentale leggere molto, saper scrivere bene e soprattutto avere una grande passione per un mestiere che non sempre è facile. 

TRA LE IMMAGINI DI QUESTO POST TROVATE... LE PRIME PAGINE DEI NOSTRI SOGNI!

mercoledì 28 ottobre 2015

A scuola con l’Oasi WWF Policoro


Raccontiamo l'esperienza divertente e istruttiva vissuta dai ragazzi della scuola primaria di Assago!

“Che bello andare a scuola”, quello che vorrebbero sentir dire tutti i genitori e i docenti dai ragazzi delle scuole d’Italia e non solo, ma non sempre le aspettative vengono esaudite.
Eppure, questa splendida frase l’ha sentita il nostro biologo, pochi giorni fa, in una scuola di Milano da alcuni bimbi della 4a elementare. Infatti il 14 ottobre il dott. Cirelli, Biologo Marino dell’Oasi WWF di Policoro, ha fatto visita ad una scolaresca dell’istituto comprensivo “Margherita Hack”, la scuola primaria Giovanni Falcone, precisamente la 4D, per promuovere le attività didattiche ed educative del Centro di Educazione Ambientale policorese.
Due ore piene, che hanno visto i ragazzi protagonisti attivi, a contatto con gli insetti e le loro caratteristiche,  improvvisandosi piccoli scienziati alle prese con un vero esperimento: ricreare in un ambiente artificiale le condizioni ecologiche per accogliere i famigerati insetti stecco, campioni di mimetismo e specie chiave nell’ equilibrio eco sistemico del sottobosco.
Successivamente la parte creativa del laboratorio frontale: la costruzione di un Bug Hotel, “la casa degli insetti buoni”, come la chiamano alcuni, strumento innovativo e creativo per affrontare concetti chiave nelle Scienze come i Regni, il mimetismo e le strategie di difesa degli essere viventi e anticipando tematiche attuali come la raccolta differenziata a sostegno della biodiversità e il decoro urbano.
Cannucce di plastica,bottiglie e lattine, paglia e cartone, oltre ad altri materiali di uso quotidiano, sono stati utilizzati per produrre i rifugi invernali dei cosiddetti “insetti buoni”, ovvero capaci di impollinare e utili strumenti contro la lotta biologica,  con uno sguardo attento alla salvaguardia della Biodiversità in tutti i suoi aspetti.
Sono infatti circa 900.000 le specie di insetti che abitano il nostro pianeta e che contribuiscono in maggior abbondanza alla composizione della biodiversità; animali che si adattano velocemente ai cambiamenti ambientali, molti dei quali scelti come bioindicatori, utili a garantire il corretto svolgimento delle funzioni ecosistemiche con la loro presenza, risorsa per l’intero ciclo biologico.
Tale iniziativa si inserisce nell’ambito della presentazione dei nuovi percorsi didattici che il CEA dell’Oasi WWF di Policoro intende trasferire alle scuole per l’anno scolastico 2015/2016, attraverso incontri frontali con laboratori didattici preparatori e conclusivi allo svolgimento di Campi Scuola e Viaggi d’Istruzione presso la struttura ricettiva del Centro Visite WWF, nella Riserva Naturale di Bosco Pantano, a contatto con la Natura, la Storia e la Cultura, ricchezze di un territorio magico e ancora da scoprire.

La giornata si è conclusa con i ringraziamenti delle maestre, Laura Maganza e Maria Marinelli, vere artefici e promotrici della giornata, che hanno invitato nuovamente i responsabili dell’Oasi a condividere un percorso formativo sempre più di qualità per i propri studenti,  entusiasti e desiderosi di ripetere un’esperienza che li ha visti Scienziati per un giorno.

Esperienza positiva anche per l’Oasi che ha potuto trasferire le proprie emozioni, le proprie attività e il proprio territorio fuori dal contesto Regionale, condividendone contenuti e finalità, sui banchi di scuola, con i veri protagonisti del futuro.

sabato 24 ottobre 2015

"Il topo dei fumetti" di Gianni Rodari

Un topolino dei fumetti, stanco di abitare tra le pagine di un giornale e desideroso di cambiare il sapore della carne con quello del formaggio, spiccò un bel salto e si trovò nel mondo dei topi di carta e d’ossa.
“Squash!” esclamò subito, sentendo odor di gatto.
“Come ha detto?” bisbigliarono gli altri topi, messi in soggezione da quella strana parola.
“Sploom, bang, gulp!” disse il topolino, che parlava solo la lingua dei fumetti.
“Dev’essere turco,” osservò un vecchio topo di bastimento, che prima di andare in pensione era stato in servizio nel Mediterraneo. E si provò a rivolgergli la parola in turco. Il topolino lo guardò con meraviglia e disse:
“Ziip, fiish, bronk”.
“Non è turco”, concluse il topo navigatore.
“Allora cos’è?”
“Vattelapesca”.
Così lo chiamarono Vattelapesca e lo tennero un po’ come lo scemo del villaggio.
“Vattelapesca”, gli domandavano, “ti piace di più il parmigiano o il groviera?”
“Spliiit, grong, ziziziir”, rispondeva il topo dei fumetti.
“Buona notte”, ridevano gli altri. I più piccoli, poi, gli tiravano la coda apposta per sentirlo protestare in quella buffa maniera: “Zoong, splash, squarr!”

Una volta andarono a caccia in un mulino, pieno di sacchi di farina bianca e gialla. I topi affondarono i denti in quella manna e masticavano a cottimo, facendo: crik, crik, crik, come tutti i topi quando masticano. Ma il topo dei fumetti faceva: “Crek, screk, schererek”.
“Impara almeno a mangiare come le persone educate”, borbottò il topo navigatore.
“Se fossimo su un bastimento saresti già stato buttato a mare. Ti rendi conto o no che fai un rumore disgustoso?”
“Crengh”, disse il topo dei fumetti, e tornò a infilarsi in un sacco di granturco.
Il navigatore, allora, fece un segno agli altri, e quatti quatti se la filarono, abbandonando lo straniero al suo destino, sicuri che non avrebbe mai ritrovato la strada di casa.
Per un po’ il topolino continuò a masticare. Quando finalmente si accorse di essere rimasto solo, era già troppo buio per cercare la strada e decise di passare la notte al mulino. Stava per addormentarsi, quand’ecco nel buio accendersi due semafori gialli, ecco il fruscio sinistro di quattro zampe il cacciatore. Un gatto!
“Squash!” disse il topolino, con un brivido.
“Gragrragnau!” rispose il gatto. Cielo, era un gatto dei fumetti! La trivù dei gatti veri lo aveva cacciato perchè non riusciva a fare miao come si deve.
I due derelitti si abbracciarono, giurandosi eterna amicizia e passarono tutta la notte a conversare nella strana lingua dei fumetti. Si capivano a meraviglia.

Le copertine dei nostri bookreporter

Un primo giorno di scuola... da copertina!

Un cielo pieno di stelle "libresche"



Una notizia in prima pagina!

giovedì 22 ottobre 2015

L'intervista


INTERVISTA: dialogo tra un giornalista e un’altra persona che risponde alle sue domande.

Obiettivi dell'intervista:
- acquisire la testimonianza di chi ha assistito a un fatto
- il parere di un esperto su un episodio di attualità 
- il pensiero di un personaggio famoso
- l’opinione della gente comune su un argomento di discussione.

Tecnica dell’intervista

- il giornalista deve scegliere l’interlocutore più adatto alla sua indagine
- non deve apparire né troppo aggressivo, né troppo remissivo nei suoi confronti
- deve conoscere, se è possibile, la storia e la personalità dell’intervistato
- deve preparare la scaletta delle domande e avere la capacità di cambiarle o integrarle nel corso del dialogo
- deve porgere domande brevi, chiare, precise.

All’intervista vera e propria, segue la fase della trascrizione (per i giornali) o del montaggio (per la radio-televisione).
Il giornalista deve conservare la fedeltà al senso delle risposte rese dall’intervistato e rispettare la scansione domanda-risposta.


sabato 17 ottobre 2015

Lead e titolo

Soffermiamoci brevemente sul lead. Come ho già detto, l'attacco tradizionale prevede l'enunciazione delle “cinque W” (lead oggettivo), ma nel giornalismo contemporaneo sono molto
diffuse soluzioni diverse. Si può infatti partire:

Da un particolare. Per esempio: “Un abbraccio lungo un sogno tra Silvia e Dinithi dopo il triplice fischio della prof. di scienze motorie...”
Dall'enunciazione del fatto: “Le femmine di terza media ce l'hanno fatta. Per la prima volta in tre anni, si sono aggiudicate la partita di calcio dell'ora di scienze motorie...”
Da una dichiarazione: “Ci hanno dato filo da torcere e noi abbiamo commesso degli errori” commenta secco Nicola “ma siamo comunque usciti a testa alta da questo match...”
Da un interrogativo: “E se le ragazze fossero da champions?...”
Da una citazione letteraria, cinematografica o comunque di grande risonanza culturale: “Per me si va nella città dolente/ per me si va nell'etterno dolore” sembrano esclamare gli occhi delusi di Alessandro, di rientro negli spogliatoi...”
Da un commento del giornalista: “Una vittoria indiscutibilmente meritata, anche se quel goal annullato ad Alex sullo zero a zero avrebbe cambiato le sorti della gara...”

Ora cambiamo argomento e pensiamo al titolo. Esso ha una funzione molto importante perché deve riassumere il senso dell'articolo. I titoli possono essere:
Enunciativi (dicono il fatto così com'è): 1-0, MASCHI BATTUTI
Valutativi (esprimono una posizione sul fatto): FEMMINE, ED E' TRIONFO STORICO
Dialogici (prevedono un “virgolettato”): MARTINA: “ABBIAMO IL CALCIO NEL SANGUE!”
Ironici o metaforici: MICHELLE, CHE SBERLA! … UNDICI LEONESSE

Badate bene a queste regole per il titolo:
➔ usate poche parole (al massimo cinque)
➔ non mettete mai il punto fermo dopo il titolo
➔ evitare i due punti (:) e i puntini di sospensione (...)
➔ evitare le ripetizioni

Mettiamoci alla prova!
Scrivete un articolo usando la scaletta proposta, a partire dal seguente lancio di agenzia: “ragazza di terza media decide di cambiare scuola perché vittima di episodi di bullismo. I responsabili, individuati dall'insegnante, si dichiarano dispiaciuti per la vicenda e disposti a riparare.

lunedì 12 ottobre 2015

Cinque W e... un po' di fantasia!

Alle radici della lettura

Fai fiorire il lettore che è in te!





Il libro magico...
Ospite a sorpresa!

domenica 4 ottobre 2015

Le cinque W



Tanto per cominciare, parliamo delle “cinque W”. 

Per la precisione si tratta di cinque parole che cominciano con la “W”, e una con la “H”. 
Sono le cinque domande alle quali un articolo deve rispondere, gli elementi imprescindibili che non possono mancare in un testo informativo.
Si tratta di: What, Where, When, Why, Who, How.

Se per esempio dovete scrivere un articolo di cronaca sportiva sulla partita di calcio che si è appena conclusa durante l'ora di scienze motorie, in cui le femmine per la prima volta sono riuscite a battere i maschi, tenete presente le vostre “cinque W”.

What / Who: la vittoria delle femmine nella partita a calcio
Where: nella palestra della scuola
When: durante l'ora di scienze motorie del giovedì
Why: perché è la prima volta che le ragazze riescono ad avere la meglio sui maschi!
How: con un goal di Michelle su assist di Camilla


Usate la seguente scaletta per scrivere un articolo:
1) Lead (attacco), in cui solitamente sono esplicitate le “cinque W”
2) Ampliamento del testo: redigete nel dettaglio la cronaca di come si sono svolti i fatti
3) I precedenti: nel caso della partita, potrete parlare di com'erano andate le precedenti sfide calcistiche tra maschi e femmine
4) Le testimonianze: dichiarazioni, interviste, frasi pronunciate dai protagonisti
5) La chiusura: tirate le somme della vicenda e provate a proiettarvi nel futuro... “i maschi chiederanno la rivincita?”


Le nostre copertine

Jessica L.

Marco S.


bravissimi!

sabato 26 settembre 2015

Il fatto e la notizia



Poiché lo scopo del giornalismo è quello di informare, esso si occupa di notizie.
Una notizia è un fatto, ma che cosa rende un fatto... notizia?
O meglio: quali caratteristiche deve avere un fatto per diventare notizia?

Deve essere straordinario (cioè fuori dall'ordinario). Modo di dire dei giornalisti: non fa notizia un cane che morde un uomo, ma un uomo che morde un cane.
➔ Deve interessare la gente... e magari, chissà, far riflettere!
➔ Un altro aspetto che spesso fa notizia è la vicinanza, quando le conseguenze di un fatto ci toccano da vicino (per esempio, lo sciopero dei mezzi o una decisione politica che ci riguarda)
➔ In molti casi tratta di personaggi noti (ebbene sì, quando vi sposerete la notizia non finirà su tutti i quotidiani, a meno che non siate figure pubbliche rilevanti!)


Sì, ma... come fa il giornalista a trovare le notizie?
Deve frequentare alcuni luoghi di particolare interesse, come per esempio:
Palazzo di Giustizia
➔ Questura, Prefettura
➔ Palazzi della politica
➔ Ospedali, commissariati
➔ Conferenze stampa
➔ Stadi e campi di allenamento (per la cronaca sportiva)
Agenzie stampa, come ANSA e REUTER. Si tratta della fonte più importante. Un lancio di agenzia è una notizia breve di poche righe, che viene inviata al giornalista. Il suo compito è quello di verificarla, approfondirla e a partire da essa realizzare un articolo.

Come potete immaginare, attraverso queste fonti, un giornalista si ritroverà “pieno zeppo” di notizie: sarebbe impossibile dedicare a ognuna di esse un articolo da pubblicare!
Che cosa si deve fare, allora? Il giornalista compie un'operazione importantissima: la selezionein base ai criteri citati prima, per cui un fatto può “fare notizia”.

lunedì 7 settembre 2015

Una domanda per voi!

Perché leggiamo? Perché scriviamo oppure disegniamo? Perché l'uomo, da sempre, ha bisogno di storie, che siano fatte di parole oppure di immagini?

Pubblicate le vostre riflessioni

Libro del primo quadrimestre


Ciao a tutti,
vi comunico che il libro di lettura del primo quadrimestre sarà "L'inventore di sogni" di Ian McEwan.
L'edizione più diffusa è quella dell'Einaudi, comunque siete liberi di scegliere quella che preferite.
Il libro è facilmente reperibile in libreria e in biblioteca. 
Inizieremo a lavorare su questo testo dall'inizio di novembre, perciò vi chiedo di procurarvelo al più presto...

Oltre a leggere questo romanzo, se saremo davvero bravi, proveremo a scrivere e illustrare... le nostre storie!

lunedì 24 agosto 2015

BENVENUTI!

Il laboratorio  "book reporter" sta per cominciare: siete pronti?

In queste lezioni imparerete a :

LEGGERE
 in modo creativo
- scoprendo qual è il libro o il genere che fanno per voi
- sperimentando la lettura silenziosa e quella espressiva
- riflettendo e discutendo sui testi affrontati
- osservando il funzionamento di una biblioteca
- partecipando a uscite didattiche sulla lettura

SCRIVERE
 su un blog letterario (questo!)
- apprendendo le principali tecniche giornalistiche
- giocando con le parole
- intervenendo attivamente sul blog
- visitando redazioni vere oppure incontrando esperti del settore!


LAVORARE CON LE IMMAGINI
-imparando a riconoscere e utilizzare le font e la simbologia presenti in giornali e riviste
-studiando l'uso delle immagini nel mondo della pubblicità
-arricchendo di illustrazioni personali questo blog
-illustrando, perché no, la propria storia!