mercoledì 12 dicembre 2018

Emmeloord: missione compiuta

Intervista a Greta e Ivan, "reduci" dall'esperienza Erasmus!

Oggi abbiamo ascoltato alcuni dei ragazzi che hanno partecipato al progetto Erasmus + per avere qualche informazione in più sulla settimana che hanno trascorso a Emmeloord, nei Paesi Bassi, dal 18 al 23 novembre.

Avete visitato Amsterdam?
Solo il primo giorno, ma abbiamo avuto la possibilità di vedere il centro storico grazie a una crociera sui canali.



Come vi hanno accolto gli olandesi?
Sono stati molto carini, perché la sera del nostro arrivo ci aspettavano reggendo un cartellone con su scritto "welcome to Emmeloord".

Com'era la scuola olandese? E quali differenze avete notato rispetto a quella italiana?
La scuola era stupenda, dotata di spazi molto grandi e quindi anche di un maggior numero di laboratori. Ci ha colpito il fatto che i ragazzi potessero portarsi il cibo per la mensa da casa.



A proposito, era buono il cibo nei Paesi Bassi?
No, abbiamo mangiato parecchie volte al Mac Donald. Inoltre in Olanda si cena generalmente alle cinque del pomeriggio... troppo presto! Per non parlare del fatto che lì non si usano tovaglie e tovaglioli.

Avete stretto nuove amicizie con i ragazzi stranieri?
Sì, i più socievoli erano proprio gli olandesi.

Avete avuto difficoltà a comunicare?
Non molto, ma all'inizio eravamo un po' bloccati e tendevamo a rimanere con i nostri connazionali.

Come vanno a scuola gli olandesi?
Usano soprattutto la bici, anche se abitano lontano e anche durante l'inverno. Le famiglie spingono i ragazzi a essere il più possibile autonomi.

Qual è stata l'attività di laboratorio che vi è piaciuta di più?
Greta: la pittura sul legno
Ivan: quella sulla realtà aumentata.



domenica 2 dicembre 2018

INVITO IN BIBLIOTECA… CON DELITTO!


Una domenica insolita per i ragazzi assaghesi e alcuni genitori, alle prese con un mistero tra le mura della biblioteca comunale

Domenica 2 dicembre i responsabili della biblioteca comunale di Assago hanno organizzato un giallo interattivo destinato al pubblico dei ragazzi assaghesi, ma anche dei loro genitori, insegnanti e di chiunque volesse cimentarsi nella risoluzione di un intricato caso di sparizione!


Con grande maestria i bibliotecari hanno inscenato una vicenda ricca di suspense, disseminando indizi, per poi lasciare ai presenti il compito di scovare il colpevole.

I ragazzi dell’Istituto Comprensivo Margherita Hack hanno partecipato con entusiasmo e acume, per poi approdare a un finale degno di Agata Christie.



Grazie agli organizzatori Riccardo, Emanuele, Elisabetta, Lara, Lisa e soprattutto… Anna, che ha vestito i panni di un’irreprensibile bibliotecaria appassionata di letteratura russa e arti marziali!


martedì 6 novembre 2018

Io leggo perché

Ogni anno la nostra scuola partecipa all'iniziativa "Io leggo perché", che si prefigge l'obiettivo di appassionare i ragazzi alla lettura, invogliando i loro genitori ad acquistare libri da donare alle biblioteche scolastiche.


A questo proposito è stato organizzato un incontro  presso la Feltrinelli del Carrefour di Assago (la libreria gemellata con la nostra scuola). L'evento si è svolto con la partecipazione della professoressa Sarcuno che, oltre a insegnare, è autrice di libri, come per esempio l'ultimo, intitolato "Alle olimpiadi di grammatica".


Ecco la nostra intervista a Lorenzo M., Letizia e Nicolò, tre ragazzi di 3 C che hanno preso parte a questo momento di confronto.

Come vi è sembrato l'incontro al quale avete partecipato?
Ci è piaciuto molto. La prof ha presentato il suo ultimo romanzo e ci ha parlato del suo lavoro di scrittrice.

In che modo anche voi siete diventati protagonisti dell'incontro?
Abbiamo partecipato dei giochi legati alla lettura e alla scrittura, dato che tra il pubblico erano presenti anche bambini più piccoli, della scuola primaria. Inoltre abbiamo avuto l'opportunità di leggere un passo o un brano tratto dal nostro libro preferito.



Come si è svolto il pomeriggio dell'incontro?
Verso le 16.30 ci siamo diretti verso la Feltrinelli e alle 17.00 è iniziato l'incontro vero e proprio. Alla fine abbiamo scritto che cos'è per noi la lettura su dei post-it che abbiamo attaccato a un grande cartellone, poi esposto dalla libreria. Infine abbiamo mangiato la pizza da Spontini!

Quali libri avete comprato (se lo avete fatto) e quale genere letterario consigliate di leggere ai vostri coetanei?
All'incontro qualcuno ha comprato dei libri da donare alla scuola, ma non noi. Comunque i nostri generi preferiti sono quelli di azione, sentimentali, oppure i romanzi di formazione.

La redazione

venerdì 2 novembre 2018

Paesi... da leccarsi i Baffi!

Qualche consiglio di viaggio per i nostri compagni dell'Erasmus +... buon appetito!


Amsterdam, la capitale dei Paesi Bassi, è una città molto visitata da turisti provenienti da tutto il mondo, specialmente per la sua cultura culinaria.
Se andate ad Amsterdam dovete assolutamente provare il tradizionale cibo olandese: i più coraggiosi potranno assaggiare un panino con l'aringa cruda, mentre gli amanti dei dolci potranno gustare i mini pancake e la torta di mele.
Inoltre l'Olanda ha delle influenze gastronomiche provenienti da Paesi lontani, come la cucina indonesiana.

Tra i formaggi popolari ricordiamo il Gouda; inoltre si possono assaporare le patatine Oorlog, cioè le tipiche patatine fritte dello street food olandese. Sono vendute praticamente ovunque e a tutte le ore!
Tra i dolci non bisogna dimenticare gli Speculos, biscotti speziati fatti con la pasta frolla.

Mentre mangiate tutto questo, potete ascoltare... della buona musica, un altro aspetto molto importante nella vita degli olandesi. Una delle cantanti più famose è Caro Emerald, in vetta alle classifiche di tutta Europa per il genere jazz. Altri nomi popolari sono Anouck e Lady Shayna, una ragazza dalla voce molto intensa, divenuta celebre grazie al web.

Eleonora, Greta, Nazira

lunedì 29 ottobre 2018

Ragazzi all'altezza (parte seconda)

Il 15 ottobre abbiamo intervistato Elisa di 3 C riguardo al progetto Erasmus +, al quale parteciperà nel mese di novembre.
Le abbiamo fatto una serie di domande:





D: Quali sono le tue passioni?
R: Cantare, ballare, giocare con i gatti ciccioni, scrivere e recitare.
D: Sei felice di partecipare?
R: Sì, tantissimo: è dall'anno scorso che sono eccitata.
D: Come ti sei sentita quando ti hanno detto che sei stata selezionata?
R: L'ho saputo indirettamente, da un mio amico e quando ho reagito, ho dato di matto per la gioia.
D: Cosa ti aspetti dal progetto?
R: Spero sia una bella esperienza e spero di poter visitare Amsterdam; nel complesso sono molto contenta.
D: Ti aspettavi di essere selezionata?
R: Avevo saputo da mia mamma di avere una possibilità per essere scelta già da qualche settimana, ma sinceramente non me lo sarei mai aspettato.
D: Sei emozionata all'idea di andare in una famiglia?
R: Ho un po' paura perché non conosco le persone che mi accoglieranno.
D: Hai ansia? Se sì, per che cosa?
R: Prima avevo un po' di ansia perché nella mia classe c'è sempre stata un po' di competizione. Tanti ragazzi sono bravi in inglese, ma ora mi sento più libera.
D: Hai paura di non essere all'altezza del progetto?
R: Non so, forse un pochino.
D: Come ti aspetti che sia l'istruzione olandese?
R: Non so che cosa aspettarmi perché magari hanno metodi di studio diversi ma, dalle informazioni ricevute finora, penso sia ben organizzata.
D: Ti piace l'Olanda o preferivi andare in un altro Paese?
R: Sicuramente mi piace l'Olanda e mi è sempre piaciuta, ma mi aspettavo di essere selezionata per la Spagna perché lì verrà affrontato il tema della musica.
D: Cosa pensi all'idea di fare una escape room?
R: Al primo impatto ero abbastanza terrorizzata perché si svolgerà probabilmente in un carcere, ma penso che andrà tutto bene.
D: Com'è il tuo rendimento scolastico?
R: Generalmente in quasi tutte le materie sto sull'8-9 e il comportamento è buono.
D: Sei consapevole che dal tuo impegno dipenderà il buon esito del progetto?
R: Sì, sono consapevole di ciò e comunque per prepararci facciamo tutti laboratorio di coding per progettare dei portachiavi da stampare con la stampante 3D.
D: Descrivi il tuo carattere con tre parole
R: Estroversa, chiacchierona, socievole.
D: Come ti aspetti che sia il cibo in Olanda?
R: L'anno scorso ho fatto una ricerca sui cibi olandesi. Certi prodotti sono buoni, altri meno perché bisogna avere uno stomaco forte, comunque non credo sia male.
D: Qual è la tua materia scolastica preferita?
R: Inglese e italiano.


lunedì 22 ottobre 2018

Due ragazzi all'altezza (dei Paesi Bassi)

Intervista a Enrico (3c) e Chiara (3b)

Oggi, 15 ottobre 2018, abbiamo intervistato Enrico della classe 3 C.
Enrico è stato selezionato per partecipare all'iniziativa Erasmus + e alle nostre domande ha risposto così:

D: Come ti è sembrato l'inizio della terza media?
R: L'inizio sembrava difficile, ma poi si è rivelata uguale alla seconda.
D: Quali sono le tue passioni legate al progetto?
R: Mi piace molto l'inglese e scoprire posti nuovi.
D: Perché hai deciso di candidarti per partecipare a questo progetto?
R: Quando ci hanno detto che la lettera per partecipare andava scritta in inglese, mi sono sentito sicuro perché è una cosa che mi riesce bene.
D: Sei felice di essere stato scelto?
R: Sì, sono molto felice.
D: Sai dove alloggerete quando sarete in Olanda?
R: Sì, alloggeremo in una famiglia.
D: Cosa ti aspetti dall'Olanda e da questo progetto?
R: Spero che ci siano delle ragazze carine e di divertirmi molto.
D: Sei molto legato alla tua famiglia e credi che ti mancherà?
R: Sicuramente telefonerò ai miei tutti i giorni e mi mancheranno molto.
D: Quali sono i social che usi di più?
R: Uso soprattutto youtube e Instagram
D: Qual è il tuo rendimento scolastico?
R: A scuola vado bene, ho la media del 7-8.
D: Sei consapevole che con questo progetto rappresenterai l'Italia e la nostra scuola in Europa?
R: Sono consapevole, contento di ciò e spero di dare il massimo.

Greta, Nazira, Angelica

Subito dopo abbiamo ascoltato Chiara, che frequenta la classe 3 B.

D: Qual è stata la tua espressione quando hai saputo di essere stata scelta per il progetto Erasmus +? Descrivila.
R: Quando ho scoperto di essere stata scelta, ero emozionatissima.
D: Cosa pensi dell'Olanda?
R: Secondo me è una nazione molto interessante da visitare.
D: Come vai a scuola?
R: Vado bene, ma non mi piace storia.
D: Ti senti all'altezza di questo progetto?
R: Secondo me sono una ragazza molto affidabile, quindi... sì.
D: Pensi di fare amicizia con i ragazzi olandesi?
R: Spero di stringere nuove amicizie.
D: Secondo te come sarà il meteo in Olanda?
R: Il clima secondo me sarà umido, con un po' di sole.
D: Che cosa metterai in valigia?
R: Metterò vestiti pesanti.
D: Hai paura di andare in Olanda senza i tuoi genitori?
R: No, non ho paura di andare all'estero perché mi è già capitato, ma è una lunga storia...
D: Pensi che sarai attiva sui social durante la tua permanenza?
R: Sì, sarò molto attiva.
D: Vorresti aprire un canale youtube?
R: Forse, ma sono un po' riservata. Mi trovo bene con la tecnologia comunque.
D: Ti sembra spaventoso questo progetto?
R: No.
D: Hai paura dell'aereo?
R: No, ma non ci salgo da tanto!
D: Cosa farai in aereo durante il viaggio?
R: Starò vicino ai miei amici per chiacchierare con loro.
D: Come pensi che sia la Escape Room, dato che ne farete una in Olanda?
R: Semplicemente si tratta di una stanza chiusa dalla quale bisogna uscire. Non so nient'altro, ma sembra divertente.
D: Pensi di divertirti?
R: Sì, sarà un'esperienza indimenticabile.
D: Ti piace il cibo olandese?
R: Non ho mai assaggiato nulla di olandese.
D: Preferisci i dolci o il salato?
R: Preferisco gli alimenti salati.
D: Ti è piaciuta questa intervista?
R: Ovvio!
Hiba, Eleonora

lunedì 8 ottobre 2018

ASSAGHESI FANTASTICI E DOVE TROVARLI!


ASSAGHESI FANTASTICI E DOVE TROVARLI!

La scuola di Assago vincitrice del progetto Erasmus+, otto alunni in partenza per l’Olanda

L’anno scolastico 2018-2019 è iniziato con una grande notizia: la nostra scuola, “Margherita Hack” di Assago, è stata selezionata per partecipare a un progetto Erasmus+ KA2 in collaborazione con tre istituti europei (una scuola olandese a Emmeloord, una spagnola a Cordoba e una tedesca a Neuburg).
Questo progetto coinvolgerà alcuni alunni di terza media, che lavoreranno insieme ai loro coetanei europei sul tema della creatività applicata al mondo del lavoro, con lo scopo di scoprire i propri talenti artistici e trasformarli in una professione.

Gli studenti che hanno presentato la propria candidatura sono stati selezionati in base al rendimento scolastico, alla maturità nel comportamento e a una lettera motivazionale. Sono stati scelti otto ragazzi, che si recheranno a Emmeloord per una settimana, dal 18 al 23 novembre 2018, per progettare stampe 3 D. I loro nomi sono Ivan C. e Giulia G. (3 A), Jacopo M. e Chiara M. (3 B), Enrico A. ed Elisa B. (3 C), Diego R. (3 D), Greta L. (3 E).
E… non è finita qui: il progetto andrà avanti anche l’anno prossimo e magari tra gli otto fortunati che partiranno per l’Erasmus potrà esserci anche qualcuno di noi, dato che saremo in terza media!

La redazione





giovedì 31 maggio 2018

L'inchiesta del giornalino-blog

INCONTRI CON L'AUTORE: SI' O NO?

Riflettiamo e indaghiamo sulla pratica, di molte scuole, di organizzare incontri con autori.


In redazione ci siamo domandati se gli incontri con gli autori dei libri che leggiamo siano un momento utile di confronto tra ragazzi e scrittori, oppure siano soltanto un'occasione, per questi ultimi, di farsi della pubblicità.
Per capire meglio abbiamo parlato con i bibliotecari di Assago, Emanuele ed Elisabetta, particolarmente esperti perché la biblioteca ospita abitualmente eventi di questo tipo.
Emanuele ha raccontato di aver vissuto delle ottime esperienze con parecchi degli autori incontrati, anche se purtroppo è rimasto spesso deluso dallo scarso numero delle persone che partecipano a queste iniziative.
Elisabetta, appassionata di libri romantici, ha incontrato una delle sue autrici preferite, rimanendo piuttosto amareggiata, perché si è rivelata molto fredda e distante rispetto al pubblico. I bibliotecari hanno aggiunto che, in alcuni casi, degli autori anche molto bravi e affermati si siano comportati in modo non del tutto cortese con il pubblico, più interessati a vendere le copie che a creare un contatto con i lettori.

Anche noi studenti abbiamo vissuto delle esperienze significative, assistendo a due incontri con autori di romanzi letti in classe. Il primo è stato molto coinvolgente: l'autore, che è anche insegnante in un liceo, ha approfondito tanti aspetti della storia, parlando di sé e mostrando una grande passione per il suo lavoro, per la scrittura e per i ragazzi.
Il secondo incontro, invece, è stato un autentico fiasco: anche in questo caso si trattava di un autore per ragazzi, che però non ha saputo sfruttare l'occasione per interagire in modo istruttivo con gli ascoltatori, anzi non ha fatto altro che sminuire chi aveva davanti e sembrava più che altro interessato a pubblicizzare il successivo libro in uscita.
Insomma, un'oretta scarsa in cui non faceva altro che parlare del "firmacopie".

In conclusione deduciamo che la nostra inchiesta non può trovare una risposta precisa, ma ogni incontro ha la sua storia a sé. Anche le esperienze con autori come l'ultimo da noi incontrato possono essere utili, se non altro per evitare di leggere in futuro i libri di quello scrittore, perciò... autori, incontrateci. E rispettateci.

Giulia S, Anthony T.



L'intervista: a tu per tu con la prof. Sonia Arragoni


Fiocco Rosa in casa Arragoni
Una nuova arrivata in famiglia

A due mesi dalla nascita della piccola Elisa, abbiamo incontrato la nostra prof. di matematica per farci raccontare com’è cambiata la sua vita da quando è diventata mamma… bis!
Come vanno le cose da quando anche Elisa è arrivata in famiglia?
È da un mese che non chiudo occhio e non riesco a prendere sonno; il primo parto è stato faticoso ma per lo meno è stato veloce, invece il parto della seconda non è stato difficile.
Come ha reagito Ester alla nascita di Elisa?
È felice ora di avere una sorellina, non si sente infastidita, anzi tutt'altro. La tratta come una bambolina e le vuole un sacco di bene. Dopo la nascita di Elisa abbiamo organizzato una festa per Ester, che è diventata la sorella maggiore, infatti ne è molto orgogliosa. Devo dire che è stata un'idea innovativa!
Viene aiutata da qualcuno ora che deve badare a due figlie?
Le cose da fare sono molte, però ci si organizza. Elisa mangia ogni due ore, ma fortunatamente ora le poppate sono più rapide, mentre una volta allattavo per molto tempo. Però grazie ai miei parenti che mi aiutano, riesco anche ad avere un po' di tempo per me e per fare le mie cose.

Sa già quando tornerà a scuola a insegnare?
Sicuramente non tornerò a Settembre, ma magari a Novembre o a Dicembre tornerò tra i banchi di scuola.
Le manca la vita da professoressa?
Ora mi occupo di mia figlia e non ho tempo di pensarci, però mi mancano miei studenti.
Grazie mille, prof. Arragoni: abbiamo finito!

La redazione del giornalino-blog




Eventi: il concorso fotografico della nostra scuola!


QUELLO CHE GLI ADULTI NON VEDONO

Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano”. È con queste parole tratte da Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupery che si è aperta, domenica 27 maggio presso la Sala Castello del Comune, la premiazione del concorso fotografico “Quello che gli adulti non vedono”, un’iniziativa attraverso la quale i ragazzi hanno potuto esprimersi con libertà e in modo creativo, realizzando opere artistiche capaci di emozionare, far riflettere e insegnare qualcosa a un mondo, quello degli adulti, talvolta percepito come miope e distante. Il tutto promosso dal Rotary, che ha premiato dieci fotografie con delle borse di studio.

Spesso gli adulti non affrontano la vita come noi ragazzi. I ragazzi riescono a vedere una vita più colorata, mentre le persone adulte si ritrovano in una vita grigia, senza emozioni e divertimento” afferma l’autore di una delle fotografie premiate, mettendo in rilievo come la capacità di meravigliarsi possa costituire una luce in grado di smorzare anche le ombre più cupe.
La ricerca di un’esistenza felice e luminosa emerge anche dalle opere di altri ragazzi, che si ribellano all’ossessione della società odierna per i canoni estetici e la competitività a tutti i costi: “ dovremmo smettere di scusarci con gli altri perché non siamo all’altezza e chiedere perdono a noi stessi tutte le volte che abbiamo rinunciato alla felicità”.
Ribellarsi per affermare se stessi, anche a costo di essere etichettati e considerati “diversi”. C’è chi avverte un divario tra sé e l’altro dovendo inserirsi in un nuovo ambiente, dopo aver lasciato la propria città, e racconta: “nessuno può capire come mi sono sentito tutto quest’anno scolastico perché è difficile farsi accettare da un gruppo di persone che si conosce da sette anni”.
Un altro ragazzo vive invece l’esperienza dell’indifferenza nei suoi confronti da parte di coetanei e adulti: quello che i grandi non vedono è la sua sensibilità, speciale come il suo modo di comunicare e approcciarsi alla vita, speciale nella sua fragilità e in un messaggio in grado di scuotere prepotentemente.
Ma i ragazzi di Assago sanno che questa fragilità, la fragilità di un fiore che sboccia, rivela in sé tutta la sua forza. In un prato di bucaneve, gli adulti non osservano le differenze tra un fiore e l’altro, proprio come accade nell’interazione con le nuove generazioni: “ogni ragazzo è diverso dall’altro ed è speciale per le proprie caratteristiche che lo rendono unico e irripetibile. I ragazzi non vengono valorizzati singolarmente ma a volte si tende a generalizzare”.
Ed è proprio un'immagine floreale una delle vincitrici di questa prima edizione del premio: il primo piano di un soffione, caratterizzato da una parte mancante, ricorda un’attitudine degli adulti, quella di “mettere in luce i lati negativi perché è più facile che vedere quelli positivi”.
La parte mancante del soffione, secondo l’autrice della fotografia, rompe l’armonia, eppure la ricostruisce, donando all’esistenza un significato più profondo. Proprio come hanno fatto tutti i ragazzi che hanno partecipato a quest’iniziativa, bravissimi a trasfigurare i propri sentimenti in poesia. È questo lo scopo dell’arte, in particolare delle arti visive: “sedendo e mirando”, come diceva Leopardi, si spegne la vista esteriore, quella che si ferma alle apparenze, per accendere una vista interiore in grado di cogliere ciò che conta veramente, perché “non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.

Fabiana Sarcuno


Cronaca: gemellaggio Assago-Nozay-Strelice


GEMELLI PER UN GIORNO!
Il gemellaggio del Comune di Assago con le città di Nozay (Francia) e Strelice (Repubblica Ceca) approda a scuola!

Il 7 maggio sono arrivati alcuni ragazzi dalla Francia e dalla Repubblica Ceca alla scuola Margherita Hack di Assago: si tratta dei nostri “gemelli”, dato che il Comune da qualche anno organizza un gemellaggio con due città europee: Nozay e Strelice.
L’iniziativa consiste in uno scambio culturale che riguarda soprattutto i più giovani, dal momento che quest’autunno alcuni nostri compagni sono andati a Strelice, e coinvolge varie istituzioni legate alla città: dall’oratorio alle famiglie ospitanti, passando per l’amministrazione comunale e infine… la scuola.

I ragazzi francesi e cechi hanno trascorso una giornata intera con noi, allievi delle seconde medie.
Alla prima ora si è svolta l’accoglienza, con le presentazioni e un iniziale imbarazzo nel conoscersi.
Alla seconda ora gli ospiti hanno effettuato il tour della scuola: sono stati nel laboratorio di scienze, nell’aula di piano, nell’aula d’informatica e infine nell’aula di musica, dove hanno ascoltato “Titanic” e “Un colpo all’anima”, celebre canzone di Ligabue.

Alla terza ora sono andati nell’aula video per assistere e partecipare a un mini-spettacolo su Romeo e Giulietta e, dopo un torneo di basket presso la palestra dell’istituto, hanno fatto una merenda insieme a noi: ci siamo salutati in questo modo, prima della loro ripartenza, ma la speranza è quella di aver lasciato nei nostri “gemelli” un ricordo meraviglioso dell’Italia e della nostra scuola.
Lorenzo M., Letizia C., Chanel O., Anthony T, Camilla P.



La pagina dei videogiochi


ASSASSIN’S CREED

ORIGINS


TRAMA: Layla Hasson è una ricercatrice dell’abstergo, che perfeziona l’Animus, una macchina che permette, grazie al sangue di un cadavere, di ricreare i suoi ricordi. 
Mentre fa delle ricerche in una caverna trova due cadaveri e decide di rivivere i loro ricordi. Quei cadaveri sono di Bayek di Siwa, ultimo Medjay dell’Egitto e Aya, sua moglie, che serve Cleopatra nella battaglia contro suo fratello Tolomeo. Un giorno mentre Bayek e suo figlio Khemu vanno a caccia, vengono rapiti da un gruppo di uomini mascherati e rinchiusi in una cripta. Bayek, usando un coltellino, uccide accidentalmente Khemu. Perciò Bayek ed Aya giurano vendetta agli uomini mascherati cercando di ucciderli.

RECENSIONE DI LORENZO M.
Diversamente dai vari videogiochi basati sulla storia è l’unico che non la stravolge, per non parlare dei nuovi comandi di gioco e della grafica strabiliante. Peccato per le scene secondarie, che sono lunghissime e sono anche essenziali per uccidere i nemici che troverai più avanti nel gioco.
Lorenzo M.

Viaggiando e mirando: in gita a Firenze

ALLA SCOPERTA DI FIRENZE
Qualche impressione sul viaggio del 17 e 18 maggio

Evviva! Finalmente è arrivato il momento della gita per le classi 2c, 2d e 2a!

Sono solo le 7 del mattino e siamo molto assonnati ma eccitati perché passeremo due giorni a Firenze.

Saliamo sul pullman si parte: all’inizio è noioso, ma dopo esserci fermati all’autogrill, diventa elettrizzante perché ascoltiamo musica a tutto spiano.
Dopo quattro lunghe ore di viaggio arriviamo a… Firenze!
Giunti a destinazione pranziamo nella piazza adiacente alla chiesa di Santa Croce. Finita la pausa ci dividiamo in due gruppi e ci muniamo di radioguida con cuffiette per ascoltare meglio la spiegazione all'interno della Basilica, dato che vi sono tanti altri turisti.

L’ interno è molto suggestivo e pieno di opere medievali e rinascimentali; inoltre ci sono tombe di scienziati e artisti molto celebri dell’ epoca, come Galileo Galilei e Botticelli.
Dopo la visita ci riuniamo e ci dirigiamo verso la cupola di Santa Maria del Fiore, costruita dal famoso architetto Brunelleschi. Dopo essere entrati nel Duomo passiamo attraverso dei controlli e prendiamo le scale per salire fino in cima. Gli scalini sono circa 600, ripidi, stretti e pericolosi; ma il panorama da quassù è mozzafiato: si vede tutta Firenze, le chiese, le case, i negozi, gli abitanti e i turisti … è davvero stupendo.

Il giorno dopo andiamo a Ponte Vecchio, dove la guida ci illustra due storie sulle sue origini. Oggi qui ci sono molti negozi di orafi. Subito dopo ritorniamo a Palazzo Vecchio: la visita all'interno del monumento ci consente di scoprire molte cose, come passaggi segreti e corridoi nascosti.

Letizia, Camilla e Zaba





Caro Diario,

sono appena tornato a casa, sfinito: sai non è facile camminare due giorni sotto il sole cocente di Firenze. Eh sì! Finalmente io e la mia classe siamo andati in Toscana a visitare la "città di Flora".

Devo ammettere che non è stata la gita entusiasmante che mi aspettavo, ma basta con le polemiche: iniziamo con le meraviglie vissute in questi spettacolari giorni.
Non starò a soffermarmi sul viaggio in pullman, perché non sono queste cose a caratterizzare una gita.
Arrivati a Firenze abbiamo fatto un veloce appello e siamo partiti. Direzione: la chiesa di Santa Croce.
Qualche minuto dopo, eccoci davanti alla maestosa chiesa di Santa Croce, accompagnata dalla grande piazza che le si stende di fronte.

Pausa pranzo obbligatoria e subito a conoscere la prima guida.
A un primo impatto la guida locale, mi è sembrata molto competente ed esperta nella sua materia, cosa che poi  è stata confermata durante la visita; l'unico gusto sardonico che mi è rimasto sulla lingua è stato il fatto che non parlasse bene l'italiano, ma sono cose su cui si può sorvolare.
Non starò a raccontare tutti gli aneddoti che mi ricordo sul percorso tra Santa Croce ed il Duomo, però ti assicuro che sono tanti e divertenti.
Sta di fatto che dopo 20 minuti che avevamo lasciato la piazza di Santa Croce, ci siamo ritrovati davanti l'enorme cupola del Brunelleschi, posta sopra al duomo.

La bellezza di questo spettacolo non smetterà mai di stupirmi, anche se il pensiero di fare 758 scalini mi spaventava un poco... comunque credo che la vista dalla cupola del Duomo sia uno spettacolo impagabile: perché è proprio quello il motivo per cui siamo andati fino al cuore pulsante di Firenze, per vedere la città dal punto più alto.
Dopo la cupola di Santa Maria del Fiore, sempre tralasciando vari aneddoti, siamo ritornati al pullman, direzione: un letto comodo ed una doccia calda al nostro hotel.
Normalmente, da un hotel quattro stelle, ci si aspetta come minimo che le stanze non siano rimaste negli anni Cinquanta del Novecento, ma purtroppo sembra chiedere troppo all'albergo Europa di Signa; però come ho detto prima niente polemiche.

E anche per l'ennesima volta salterò tutto il capitolo della nottata, perché diciamocelo, dopotutto è una storia già sentita.
Ripartiamo dalla mattina seguente, ovviamente sveglia alle 6.30: immancabile tocco di classe.
Dopo un'altra ora di pullman, siamo riusciti ad arrivare, secondo me, alla piazza più bella di Firenze, nientepopodimeno che Piazza Della Signoria, dove dimora lo splendido comune di Firenze che molti chiamano Palazzo Vecchio.

Entrati nell'edificio ci siamo divisi in tre gruppi, ognuno con la sua classe.
Noi, essendo la sezione C, siamo stati i secondi a visitare questo magnifico palazzo.
Non ci sono parole nel nostro vocabolario adatte a descrivere l'emozione che si prova alla vista della sala dei Cinquecento.
Ogni volta che guardavo un dipinto mi sentivo impotente come se una piccola pulce guardasse una montagna.
Ero talmente rimasto abbagliato dalla vista di Palazzo Vecchio che i monumenti visitati dopo mi sembravano addirittura noiosi, per questo non ti racconterò di loro, ma passerò direttamente a quando siamo saliti in pullman.

Dopo una giornata di camminata finalmente davanti a me appare l'unica cosa che volevo vedere in quel momento: un bellissimo sedile che mi avrebbe portato alla mia terra natia.
Come prima, non starò a soffermarmi sul pullman (ormai non ti ripeto neanche il perché), sta di fatto che dopo cinque ore di noiosissimo viaggio in autostrada appare davanti a me il Forum. Sento quelli che io considero dei cori angelici (che sono in realtà gli schiamazzi dei miei compagni): tutto è tornato normale.
Scendo dall'automezzo che ci ha accompagnati e sento mia mamma fare cenno di venire da lei, mi abbraccia e mi dice: “se non scrivi una pagina di diario su questa gita giuro che ti metto in punizione per un mese”; io penso ovviamente: “finalmente a casa”.

Filippo