mercoledì 28 ottobre 2015

A scuola con l’Oasi WWF Policoro


Raccontiamo l'esperienza divertente e istruttiva vissuta dai ragazzi della scuola primaria di Assago!

“Che bello andare a scuola”, quello che vorrebbero sentir dire tutti i genitori e i docenti dai ragazzi delle scuole d’Italia e non solo, ma non sempre le aspettative vengono esaudite.
Eppure, questa splendida frase l’ha sentita il nostro biologo, pochi giorni fa, in una scuola di Milano da alcuni bimbi della 4a elementare. Infatti il 14 ottobre il dott. Cirelli, Biologo Marino dell’Oasi WWF di Policoro, ha fatto visita ad una scolaresca dell’istituto comprensivo “Margherita Hack”, la scuola primaria Giovanni Falcone, precisamente la 4D, per promuovere le attività didattiche ed educative del Centro di Educazione Ambientale policorese.
Due ore piene, che hanno visto i ragazzi protagonisti attivi, a contatto con gli insetti e le loro caratteristiche,  improvvisandosi piccoli scienziati alle prese con un vero esperimento: ricreare in un ambiente artificiale le condizioni ecologiche per accogliere i famigerati insetti stecco, campioni di mimetismo e specie chiave nell’ equilibrio eco sistemico del sottobosco.
Successivamente la parte creativa del laboratorio frontale: la costruzione di un Bug Hotel, “la casa degli insetti buoni”, come la chiamano alcuni, strumento innovativo e creativo per affrontare concetti chiave nelle Scienze come i Regni, il mimetismo e le strategie di difesa degli essere viventi e anticipando tematiche attuali come la raccolta differenziata a sostegno della biodiversità e il decoro urbano.
Cannucce di plastica,bottiglie e lattine, paglia e cartone, oltre ad altri materiali di uso quotidiano, sono stati utilizzati per produrre i rifugi invernali dei cosiddetti “insetti buoni”, ovvero capaci di impollinare e utili strumenti contro la lotta biologica,  con uno sguardo attento alla salvaguardia della Biodiversità in tutti i suoi aspetti.
Sono infatti circa 900.000 le specie di insetti che abitano il nostro pianeta e che contribuiscono in maggior abbondanza alla composizione della biodiversità; animali che si adattano velocemente ai cambiamenti ambientali, molti dei quali scelti come bioindicatori, utili a garantire il corretto svolgimento delle funzioni ecosistemiche con la loro presenza, risorsa per l’intero ciclo biologico.
Tale iniziativa si inserisce nell’ambito della presentazione dei nuovi percorsi didattici che il CEA dell’Oasi WWF di Policoro intende trasferire alle scuole per l’anno scolastico 2015/2016, attraverso incontri frontali con laboratori didattici preparatori e conclusivi allo svolgimento di Campi Scuola e Viaggi d’Istruzione presso la struttura ricettiva del Centro Visite WWF, nella Riserva Naturale di Bosco Pantano, a contatto con la Natura, la Storia e la Cultura, ricchezze di un territorio magico e ancora da scoprire.

La giornata si è conclusa con i ringraziamenti delle maestre, Laura Maganza e Maria Marinelli, vere artefici e promotrici della giornata, che hanno invitato nuovamente i responsabili dell’Oasi a condividere un percorso formativo sempre più di qualità per i propri studenti,  entusiasti e desiderosi di ripetere un’esperienza che li ha visti Scienziati per un giorno.

Esperienza positiva anche per l’Oasi che ha potuto trasferire le proprie emozioni, le proprie attività e il proprio territorio fuori dal contesto Regionale, condividendone contenuti e finalità, sui banchi di scuola, con i veri protagonisti del futuro.

sabato 24 ottobre 2015

"Il topo dei fumetti" di Gianni Rodari

Un topolino dei fumetti, stanco di abitare tra le pagine di un giornale e desideroso di cambiare il sapore della carne con quello del formaggio, spiccò un bel salto e si trovò nel mondo dei topi di carta e d’ossa.
“Squash!” esclamò subito, sentendo odor di gatto.
“Come ha detto?” bisbigliarono gli altri topi, messi in soggezione da quella strana parola.
“Sploom, bang, gulp!” disse il topolino, che parlava solo la lingua dei fumetti.
“Dev’essere turco,” osservò un vecchio topo di bastimento, che prima di andare in pensione era stato in servizio nel Mediterraneo. E si provò a rivolgergli la parola in turco. Il topolino lo guardò con meraviglia e disse:
“Ziip, fiish, bronk”.
“Non è turco”, concluse il topo navigatore.
“Allora cos’è?”
“Vattelapesca”.
Così lo chiamarono Vattelapesca e lo tennero un po’ come lo scemo del villaggio.
“Vattelapesca”, gli domandavano, “ti piace di più il parmigiano o il groviera?”
“Spliiit, grong, ziziziir”, rispondeva il topo dei fumetti.
“Buona notte”, ridevano gli altri. I più piccoli, poi, gli tiravano la coda apposta per sentirlo protestare in quella buffa maniera: “Zoong, splash, squarr!”

Una volta andarono a caccia in un mulino, pieno di sacchi di farina bianca e gialla. I topi affondarono i denti in quella manna e masticavano a cottimo, facendo: crik, crik, crik, come tutti i topi quando masticano. Ma il topo dei fumetti faceva: “Crek, screk, schererek”.
“Impara almeno a mangiare come le persone educate”, borbottò il topo navigatore.
“Se fossimo su un bastimento saresti già stato buttato a mare. Ti rendi conto o no che fai un rumore disgustoso?”
“Crengh”, disse il topo dei fumetti, e tornò a infilarsi in un sacco di granturco.
Il navigatore, allora, fece un segno agli altri, e quatti quatti se la filarono, abbandonando lo straniero al suo destino, sicuri che non avrebbe mai ritrovato la strada di casa.
Per un po’ il topolino continuò a masticare. Quando finalmente si accorse di essere rimasto solo, era già troppo buio per cercare la strada e decise di passare la notte al mulino. Stava per addormentarsi, quand’ecco nel buio accendersi due semafori gialli, ecco il fruscio sinistro di quattro zampe il cacciatore. Un gatto!
“Squash!” disse il topolino, con un brivido.
“Gragrragnau!” rispose il gatto. Cielo, era un gatto dei fumetti! La trivù dei gatti veri lo aveva cacciato perchè non riusciva a fare miao come si deve.
I due derelitti si abbracciarono, giurandosi eterna amicizia e passarono tutta la notte a conversare nella strana lingua dei fumetti. Si capivano a meraviglia.

Le copertine dei nostri bookreporter

Un primo giorno di scuola... da copertina!

Un cielo pieno di stelle "libresche"



Una notizia in prima pagina!

giovedì 22 ottobre 2015

L'intervista


INTERVISTA: dialogo tra un giornalista e un’altra persona che risponde alle sue domande.

Obiettivi dell'intervista:
- acquisire la testimonianza di chi ha assistito a un fatto
- il parere di un esperto su un episodio di attualità 
- il pensiero di un personaggio famoso
- l’opinione della gente comune su un argomento di discussione.

Tecnica dell’intervista

- il giornalista deve scegliere l’interlocutore più adatto alla sua indagine
- non deve apparire né troppo aggressivo, né troppo remissivo nei suoi confronti
- deve conoscere, se è possibile, la storia e la personalità dell’intervistato
- deve preparare la scaletta delle domande e avere la capacità di cambiarle o integrarle nel corso del dialogo
- deve porgere domande brevi, chiare, precise.

All’intervista vera e propria, segue la fase della trascrizione (per i giornali) o del montaggio (per la radio-televisione).
Il giornalista deve conservare la fedeltà al senso delle risposte rese dall’intervistato e rispettare la scansione domanda-risposta.


sabato 17 ottobre 2015

Lead e titolo

Soffermiamoci brevemente sul lead. Come ho già detto, l'attacco tradizionale prevede l'enunciazione delle “cinque W” (lead oggettivo), ma nel giornalismo contemporaneo sono molto
diffuse soluzioni diverse. Si può infatti partire:

Da un particolare. Per esempio: “Un abbraccio lungo un sogno tra Silvia e Dinithi dopo il triplice fischio della prof. di scienze motorie...”
Dall'enunciazione del fatto: “Le femmine di terza media ce l'hanno fatta. Per la prima volta in tre anni, si sono aggiudicate la partita di calcio dell'ora di scienze motorie...”
Da una dichiarazione: “Ci hanno dato filo da torcere e noi abbiamo commesso degli errori” commenta secco Nicola “ma siamo comunque usciti a testa alta da questo match...”
Da un interrogativo: “E se le ragazze fossero da champions?...”
Da una citazione letteraria, cinematografica o comunque di grande risonanza culturale: “Per me si va nella città dolente/ per me si va nell'etterno dolore” sembrano esclamare gli occhi delusi di Alessandro, di rientro negli spogliatoi...”
Da un commento del giornalista: “Una vittoria indiscutibilmente meritata, anche se quel goal annullato ad Alex sullo zero a zero avrebbe cambiato le sorti della gara...”

Ora cambiamo argomento e pensiamo al titolo. Esso ha una funzione molto importante perché deve riassumere il senso dell'articolo. I titoli possono essere:
Enunciativi (dicono il fatto così com'è): 1-0, MASCHI BATTUTI
Valutativi (esprimono una posizione sul fatto): FEMMINE, ED E' TRIONFO STORICO
Dialogici (prevedono un “virgolettato”): MARTINA: “ABBIAMO IL CALCIO NEL SANGUE!”
Ironici o metaforici: MICHELLE, CHE SBERLA! … UNDICI LEONESSE

Badate bene a queste regole per il titolo:
➔ usate poche parole (al massimo cinque)
➔ non mettete mai il punto fermo dopo il titolo
➔ evitare i due punti (:) e i puntini di sospensione (...)
➔ evitare le ripetizioni

Mettiamoci alla prova!
Scrivete un articolo usando la scaletta proposta, a partire dal seguente lancio di agenzia: “ragazza di terza media decide di cambiare scuola perché vittima di episodi di bullismo. I responsabili, individuati dall'insegnante, si dichiarano dispiaciuti per la vicenda e disposti a riparare.

lunedì 12 ottobre 2015

Cinque W e... un po' di fantasia!

Alle radici della lettura

Fai fiorire il lettore che è in te!





Il libro magico...
Ospite a sorpresa!

domenica 4 ottobre 2015

Le cinque W



Tanto per cominciare, parliamo delle “cinque W”. 

Per la precisione si tratta di cinque parole che cominciano con la “W”, e una con la “H”. 
Sono le cinque domande alle quali un articolo deve rispondere, gli elementi imprescindibili che non possono mancare in un testo informativo.
Si tratta di: What, Where, When, Why, Who, How.

Se per esempio dovete scrivere un articolo di cronaca sportiva sulla partita di calcio che si è appena conclusa durante l'ora di scienze motorie, in cui le femmine per la prima volta sono riuscite a battere i maschi, tenete presente le vostre “cinque W”.

What / Who: la vittoria delle femmine nella partita a calcio
Where: nella palestra della scuola
When: durante l'ora di scienze motorie del giovedì
Why: perché è la prima volta che le ragazze riescono ad avere la meglio sui maschi!
How: con un goal di Michelle su assist di Camilla


Usate la seguente scaletta per scrivere un articolo:
1) Lead (attacco), in cui solitamente sono esplicitate le “cinque W”
2) Ampliamento del testo: redigete nel dettaglio la cronaca di come si sono svolti i fatti
3) I precedenti: nel caso della partita, potrete parlare di com'erano andate le precedenti sfide calcistiche tra maschi e femmine
4) Le testimonianze: dichiarazioni, interviste, frasi pronunciate dai protagonisti
5) La chiusura: tirate le somme della vicenda e provate a proiettarvi nel futuro... “i maschi chiederanno la rivincita?”


Le nostre copertine

Jessica L.

Marco S.


bravissimi!