giovedì 31 maggio 2018

Eventi: il concorso fotografico della nostra scuola!


QUELLO CHE GLI ADULTI NON VEDONO

Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano”. È con queste parole tratte da Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupery che si è aperta, domenica 27 maggio presso la Sala Castello del Comune, la premiazione del concorso fotografico “Quello che gli adulti non vedono”, un’iniziativa attraverso la quale i ragazzi hanno potuto esprimersi con libertà e in modo creativo, realizzando opere artistiche capaci di emozionare, far riflettere e insegnare qualcosa a un mondo, quello degli adulti, talvolta percepito come miope e distante. Il tutto promosso dal Rotary, che ha premiato dieci fotografie con delle borse di studio.

Spesso gli adulti non affrontano la vita come noi ragazzi. I ragazzi riescono a vedere una vita più colorata, mentre le persone adulte si ritrovano in una vita grigia, senza emozioni e divertimento” afferma l’autore di una delle fotografie premiate, mettendo in rilievo come la capacità di meravigliarsi possa costituire una luce in grado di smorzare anche le ombre più cupe.
La ricerca di un’esistenza felice e luminosa emerge anche dalle opere di altri ragazzi, che si ribellano all’ossessione della società odierna per i canoni estetici e la competitività a tutti i costi: “ dovremmo smettere di scusarci con gli altri perché non siamo all’altezza e chiedere perdono a noi stessi tutte le volte che abbiamo rinunciato alla felicità”.
Ribellarsi per affermare se stessi, anche a costo di essere etichettati e considerati “diversi”. C’è chi avverte un divario tra sé e l’altro dovendo inserirsi in un nuovo ambiente, dopo aver lasciato la propria città, e racconta: “nessuno può capire come mi sono sentito tutto quest’anno scolastico perché è difficile farsi accettare da un gruppo di persone che si conosce da sette anni”.
Un altro ragazzo vive invece l’esperienza dell’indifferenza nei suoi confronti da parte di coetanei e adulti: quello che i grandi non vedono è la sua sensibilità, speciale come il suo modo di comunicare e approcciarsi alla vita, speciale nella sua fragilità e in un messaggio in grado di scuotere prepotentemente.
Ma i ragazzi di Assago sanno che questa fragilità, la fragilità di un fiore che sboccia, rivela in sé tutta la sua forza. In un prato di bucaneve, gli adulti non osservano le differenze tra un fiore e l’altro, proprio come accade nell’interazione con le nuove generazioni: “ogni ragazzo è diverso dall’altro ed è speciale per le proprie caratteristiche che lo rendono unico e irripetibile. I ragazzi non vengono valorizzati singolarmente ma a volte si tende a generalizzare”.
Ed è proprio un'immagine floreale una delle vincitrici di questa prima edizione del premio: il primo piano di un soffione, caratterizzato da una parte mancante, ricorda un’attitudine degli adulti, quella di “mettere in luce i lati negativi perché è più facile che vedere quelli positivi”.
La parte mancante del soffione, secondo l’autrice della fotografia, rompe l’armonia, eppure la ricostruisce, donando all’esistenza un significato più profondo. Proprio come hanno fatto tutti i ragazzi che hanno partecipato a quest’iniziativa, bravissimi a trasfigurare i propri sentimenti in poesia. È questo lo scopo dell’arte, in particolare delle arti visive: “sedendo e mirando”, come diceva Leopardi, si spegne la vista esteriore, quella che si ferma alle apparenze, per accendere una vista interiore in grado di cogliere ciò che conta veramente, perché “non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.

Fabiana Sarcuno


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